Un excursus attraverso la sua identità e la sua
attività, vicina a un modo di progettare per il futuro “con
intelligenza, coerenza ed entusiasmo”, lontana da prodotti che vivono il
tempo effimero di una stagione. “L’idea di fare un libro è nata tre
anni fa da Alberto Bassi – commenta il designer – che, da tempo, sta
portando avanti un'idea di design molto diversa da ciò che l'Italia è
abituata a sentire: la descrive con molta efficacia nell'introduzione al
libro. Bassi riteneva che il mio fosse un caso "diverso", da
valorizzare, e dopo un periodo di riflessione, ho accettato questo
progetto con entusiasmo”.
Lo studio, attivo in diversi ambiti, è caratterizzato da un approccio al
progetto che prevede la gestione dell’intero percorso creativo, “una
piccola, agile struttura in grado di muoversi sul mercato internazionale
a largo spettro di competenze e aggiornate metodologie” - scrive
Alberto Bassi nell’introduzione al volume. “Una ‘bottega’ del design,
curata nei rapporti con i committenti, aggiornata e accorta nella
gestione globale del ruolo del design in rapporto all’impresa. Una
declinazione contemporanea del concetto di qualità, del progetto e del
servizio”. Dalla bicicletta da triathlon Korebo per Carraro (1996) al
progetto di corporate image per la scuderia Minardi (1999), dalla
lampada Simpaty per Casamania (2004) allo scarpone da sci mutante
Telemark per Crispi (2005; selezionato per ADI Index 2006), dagli
oggetti in ceramica per la cucina Ortus e Cutty per Bosa (2004-2005)
allo sgabello Bull per Steelmobil, medaglia d’oro al concorso
Young&Design 2006, fino alla famiglia di teste a sfera per
apparecchi fotografici, per l’azienda Manfrotto: non c’è campo nel quale
Allocco e il suo team non siano in grado di cimentarsi, inanellando,
inoltre, più di dieci prestigiosi premi nell'ultimo anno e mezzo, quali
Red Dot Awards, l’IF Design Award 2012 e il Good Design Award di
Chicago.
Giampaolo Allocco inizia la sua esperienza professionale nel mondo dello
sport system, esplorando da vicino i più complessi procedimenti
produttivi, assimilando esperienze di product development, di
engineering e strategy consulting; a cui si aggiunge, in seguito, il
Master in Industrial Design alla Scuola Italiana Design di Padova. Ed è
questa completezza di formazione che contraddistingue l’operato di
delineodesign. Infatti, mentre oggigiorno i designer si attengono alla
mera veste formale, tirano linee, senza considerare che la produzione di
un oggetto implica procedimenti decisamente complessi, dal lavoro di
delineodesign emerge quanto Giampaolo Allocco abbia fatto suo un
principio caro a Tomàs Maldonado, e cioè che “le proprietà formali di un
oggetto … sono sempre il risultato dell'integrazione di diversi
fattori, siano essi di tipo funzionale, culturale, tecnologico o
economico”.
“Personalmente il mio approccio al progetto prevede la cura dell’intero
iter – sostiene Giampaolo Allocco nel primo capitolo del libro –: dalla
scelta dei materiali alla condivisione dei processi produttivi,
all’articolazione e all’analisi degli aspetti legati alla comunicazione…
Il prodotto è per me solo il manifestarsi finale di un percorso
articolato, basato su fasi progettuali autonome, che sono in grado di
controllare integralmente dall’inizio alla fine”. Oggi il designer viene
affiancato da una squadra creativa che lavora in sinergia con i clienti
attorno a uno stesso obiettivo: creare oggetti riconoscibili ed
essenziali come il gesto di una mano. “Il compito del designer è quello
di dare vita a un gioco di equilibri e di saperlo raccontare con poesia e
intelligenza, in modo tale che anche altri possano goderne”.
Il volume, curato graficamente da Marco Fornasier, si completa con
un’ampia intervista, condotta al designer da Rosa Chiesa - architetto
che da anni collabora con diverse case editrici per pubblicazioni
cartacee e web - e Ali Filippini - critico e giornalista di design -,
sugli inizi della carriera di Giampaolo Allocco, la sua formazione, la
prima partecipazione al Salone Satellite di Milano e il ruolo di
designer “anomalo”; l’ultimo capitolo è dedicato a una panoramica sui
progetti più rappresentativi dello studio, corredata da fotografie,
schizzi e disegni tecnici.
“La stesura di questo libro è stata un’esperienza formativa,
propedeutica, curatrice. E' stato come stare in analisi (anche se non ci
sono mai andato). Ripercorrere il mio modo di operare, mi ha obbligato a
guardarmi dall'esterno. Mi ha rafforzato sotto il profilo morale e
professionale. Ora guardo solo la mia agenda di appuntamenti e i
progetti che man mano arrivano in ufficio. Studio e approfondisco le
materie e le sperimentazioni che mi servono. Sono concentrato sul mio
lavoro”, commenta ancora.
“Ho appena finito di costruire un’avveniristica sede per me e i miei
collaboratori. A questo progetto ho dedicato molto tempo, molta energia e
un notevole sforzo economico, ma era fondamentale. E’ prevista anche
un'apposita area, disponibile a ‘tutti’, come luogo d'incontro per chi
ricerca una profondità culturale, artistica e creativa”. Nell’immediato,
conclude il designer, “sto sviluppando una carrozzina per disabili
molto particolare. Da dieci anni lavoro a contatto con la disabilità.
Conosco pregi e difetti di chi ‘è diverso’ e di chi ‘pensa’ di essere
normale. Ammiro la determinazione e il senso di rivalsa (nei confronti
della vita) di chi ha incontrato un destino diverso a seguito di un
incidente in moto o in auto. Questo progetto - se riuscirò a portarlo a
termine - sarà il simbolo di un nuovo modo di vedere il design.
Incrociamo le dita” .
Ulteriori informazioni anche sul sito di
Giampaolo Allocco Delineodesign