mercoledì 6 marzo 2013

Yorker University segnala Words&Works, il libro su delineodesign

Un excursus attraverso la sua identità e la sua attività, vicina a un modo di progettare per il futuro “con intelligenza, coerenza ed entusiasmo”, lontana da prodotti che vivono il tempo effimero di una stagione. “L’idea di fare un libro è nata tre anni fa da Alberto Bassi – commenta il designer – che, da tempo, sta portando avanti un'idea di design molto diversa da ciò che l'Italia è abituata a sentire: la descrive con molta efficacia nell'introduzione al libro. Bassi riteneva che il mio fosse un caso "diverso", da valorizzare, e dopo un periodo di riflessione, ho accettato questo progetto con entusiasmo”.
Lo studio, attivo in diversi ambiti, è caratterizzato da un approccio al progetto che prevede la gestione dell’intero percorso creativo, “una piccola, agile struttura in grado di muoversi sul mercato internazionale a largo spettro di competenze e aggiornate metodologie” - scrive Alberto Bassi nell’introduzione al volume. “Una ‘bottega’ del design, curata nei rapporti con i committenti, aggiornata e accorta nella gestione globale del ruolo del design in rapporto all’impresa. Una declinazione contemporanea del concetto di qualità, del progetto e del servizio”. Dalla bicicletta da triathlon Korebo per Carraro (1996) al progetto di corporate image per la scuderia Minardi (1999), dalla lampada Simpaty per Casamania (2004) allo scarpone da sci mutante Telemark per Crispi (2005; selezionato per ADI Index 2006), dagli oggetti in ceramica per la cucina Ortus e Cutty per Bosa (2004-2005) allo sgabello Bull per Steelmobil, medaglia d’oro al concorso Young&Design 2006, fino alla famiglia di teste a sfera per apparecchi fotografici, per l’azienda Manfrotto: non c’è campo nel quale Allocco e il suo team non siano in grado di cimentarsi, inanellando, inoltre, più di dieci prestigiosi premi nell'ultimo anno e mezzo, quali Red Dot Awards, l’IF Design Award 2012 e il Good Design Award di Chicago.

Giampaolo Allocco inizia la sua esperienza professionale nel mondo dello sport system, esplorando da vicino i più complessi procedimenti produttivi, assimilando esperienze di product development, di engineering e strategy consulting; a cui si aggiunge, in seguito, il Master in Industrial Design alla Scuola Italiana Design di Padova. Ed è questa completezza di formazione che contraddistingue l’operato di delineodesign. Infatti, mentre oggigiorno i designer si attengono alla mera veste formale, tirano linee, senza considerare che la produzione di un oggetto implica procedimenti decisamente complessi, dal lavoro di delineodesign emerge quanto Giampaolo Allocco abbia fatto suo un principio caro a Tomàs Maldonado, e cioè che “le proprietà formali di un oggetto … sono sempre il risultato dell'integrazione di diversi fattori, siano essi di tipo funzionale, culturale, tecnologico o economico”.
“Personalmente il mio approccio al progetto prevede la cura dell’intero iter – sostiene Giampaolo Allocco nel primo capitolo del libro –: dalla scelta dei materiali alla condivisione dei processi produttivi, all’articolazione e all’analisi degli aspetti legati alla comunicazione… Il prodotto è per me solo il manifestarsi finale di un percorso articolato, basato su fasi progettuali autonome, che sono in grado di controllare integralmente dall’inizio alla fine”. Oggi il designer viene affiancato da una squadra creativa che lavora in sinergia con i clienti attorno a uno stesso obiettivo: creare oggetti riconoscibili ed essenziali come il gesto di una mano. “Il compito del designer è quello di dare vita a un gioco di equilibri e di saperlo raccontare con poesia e intelligenza, in modo tale che anche altri possano goderne”.
Il volume, curato graficamente da Marco Fornasier, si completa con un’ampia intervista, condotta al designer da Rosa Chiesa - architetto che da anni collabora con diverse case editrici per pubblicazioni cartacee e web - e Ali Filippini - critico e giornalista di design -, sugli inizi della carriera di Giampaolo Allocco, la sua formazione, la prima partecipazione al Salone Satellite di Milano e il ruolo di designer “anomalo”; l’ultimo capitolo è dedicato a una panoramica sui progetti più rappresentativi dello studio, corredata da fotografie, schizzi e disegni tecnici.

“La stesura di questo libro è stata un’esperienza formativa, propedeutica, curatrice. E' stato come stare in analisi (anche se non ci sono mai andato). Ripercorrere il mio modo di operare, mi ha obbligato a guardarmi dall'esterno. Mi ha rafforzato sotto il profilo morale e professionale. Ora guardo solo la mia agenda di appuntamenti e i progetti che man mano arrivano in ufficio. Studio e approfondisco le materie e le sperimentazioni che mi servono. Sono concentrato sul mio lavoro”, commenta ancora.

“Ho appena finito di costruire un’avveniristica sede per me e i miei collaboratori. A questo progetto ho dedicato molto tempo, molta energia e un notevole sforzo economico, ma era fondamentale. E’ prevista anche un'apposita area, disponibile a ‘tutti’, come luogo d'incontro per chi ricerca una profondità culturale, artistica e creativa”. Nell’immediato, conclude il designer, “sto sviluppando una carrozzina per disabili molto particolare. Da dieci anni lavoro a contatto con la disabilità. Conosco pregi e difetti di chi ‘è diverso’ e di chi ‘pensa’ di essere normale. Ammiro la determinazione e il senso di rivalsa (nei confronti della vita) di chi ha incontrato un destino diverso a seguito di un incidente in moto o in auto. Questo progetto - se riuscirò a portarlo a termine - sarà il simbolo di un nuovo modo di vedere il design. Incrociamo le dita” .

Ulteriori informazioni anche sul sito di Giampaolo Allocco Delineodesign

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